MARCIA DI SOLIDARIETA’ – MERCOLEDI’ 24 GENNAIO 2024

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Cara Collega, caro Collega,

il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino e la sua Commissione rapporti internazionali e diritti umani hanno deliberato di organizzare per il giorno 24.01.2024, Giornata internazionale degli Avvocati minacciati ed in pericolo nel mondo un evento formativo presso i locali dell'ordine e on line nonché una marcia di solidarietà all’interno del perimetro del Palazzo di Giustizia di Torino, come già è stato fatto lo scorso gennaio 2023.

La Giornata internazionale degli Avvocati minacciati ricorre il 24 gennaio di ogni anno per ricordare – come a Voi noto - il massacro di Atocha, a Madrid, del 24 gennaio 1977, in cui furono uccisi cinque avvocati esperti di diritto del lavoro, nel periodo di transizione tra la dittatura franchista e la democrazia.  

Organizzata fin dal 2009, è nata allo scopo di portare all’attenzione della società civile e delle pubbliche autorità la situazione degli avvocati in un determinato paese, al fine di far conoscere i rischi che affrontano nell'esercizio della nostra amata professione.

Quest'anno la Giornata degli Avvocati in pericolo è dedicata all'Iran.

Tutti noi conosciamo i tragici fatti occorsi con l’omicidio di Mahsa Amini nel settembre del 2022, gli omicidi successivi di chi ha sfidato il regime teocratico non indossando lo hijab  e di chi è stato condannato a morte per aver partecipato alle proteste civili.

La persecuzione degli avvocati, specialmente quelli che si dedicano alla difesa e alla protezione dei diritti umani ed alla difesa delle donne vittime di violenza, come Nasrin Sotoudeh, impedisce loro di esercitare liberamente la professione, pena la privazione della libertà personale, processi senza alcuna garanzia di difesa in cui vengono condannati ad anni di reclusione e a pene corporali.

Solo gli avvocati graditi al regime possono esercitare la nostra professione, certamente non più libera in alcun senso.Tra settembre 2022 e maggio 2023, almeno 66 avvocati della difesa sono stati arrestati dalle forze dell’ordine iraniane, impedendo così loro di chiedere giustizia per attivisti e manifestanti arbitrariamente arrestati. Almeno 54 avvocati iraniani che avevano espresso sostegno a favore della famiglia di Jina Mahsa Amini dopo la sua morte sono stati convocati in tribunale.

Il caso certamente più noto è quello dell’Avvocata Nasrin Soutoudeh.

L’avvocata Sotoudeh è stata arrestata per la prima volta nel 2010 e rinchiusa nella prigione di Evin. Rilasciata nel 2013, ha quindi deciso di proseguire con l’opera di attivismo. Nel 2018 è stata nuovamente arrestata. E’ stata condannata dalle autorità iraniane a un totale di 38 anni di carcere (di cui 12 obbligatori) e 148 frustate per aver difeso donne perseguite in seguito per aver pacificamente manifestato contro l'imposizione dell'hijab. Dal luglio 2021, per motivi di salute, ha continuato a scontare la sua pena presso il proprio domicilio. È stata nuovamente arrestata e duramente picchiata il 29 ottobre 2023, mentre partecipava al funerale di Armita Garavand, una giovane donna iraniana morta in seguito al suo arresto per "non aver indossato il velo".

Anche il marito di Nasrin Sotoudeh, Reza Khandan, è stato oggetto di rappresaglie nel febbraio 2023, pochi giorni dopo aver rilasciato una dichiarazione in cui affermava che i manifestanti iraniani auspicavano un cambio di regime.

Ma non bisogna dimenticare anche gli altri oltre 60 colleghi arrestati unicamente per avere adempiuto indipendentemente e diligentemente al mandato difensivo loro conferito.

Per tali ragioni abbiamo il piacere di invitarTi alla marcia di solidarietà che si svolgerà mercoledi 24 gennaio 2024 a partire dalle ore 13.00 con partenza dall’ingresso 18 del Palazzo di Giustizia e si svilupperà nell’intero perimetro interno dell’edificio con un breve discorso commemorativo, con l’invito ad indossare la toga.

Con l’augurio di poterTi avere con noi, colgo l’occasione per porgerTi i miei più cordiali saluti.

 

La Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino
Avv.ta Simona Grabbi